A New York un grattacielo a forma di libellula, alto 600 metri e di 3500 metri quadrati di superficie, ecosostenibile e tutto da coltivare, progettato dall'archistar belga Callebaut, è una fattoria urbana autosufficiente e ad impatto zero.
La città più potente del mondo, New York City, potrebbe presto accogliere il progetto dell'architetto Vincent Callebaut. Una vera e propria fattoria urbana di ben 132 piani, denominata "Dragonfly", dalla forma simile all'insetto a cui è ispirata, una libellula appunto, potrebbe essere la soluzione per un futuro più sano per i sei miliardi di individui che abiteranno la città americana entro il 2050.
Il nuovo edificio autonomo ed eco sostenibile, all'interno di un centro sovraffollato e soffocato dallo smog, si pone come
obiettivo la
salvaguardia della salute di tutti gli abitanti della metropoli anche grazie ad una
migliore alimentazione.
Infatti, grazie a
"Dragonfly", le risorse umane ed i
rifiuti biodegradabili verranno riutilizzati in modo tale da chiudere il ciclo dei flussi ecologici che dalla materia prima giunge fino allo scarto.
Il progetto, insieme ad altri ideati dall'architetto belga, come l'eco-quartiere del futuro in Cina, prevede un programma misto di abitazioni, uffici, laboratori e serre verticali in parte coltivate dagli stessi abitanti.
La produzione di piante e delle varie colture risulterà di tipo intensivo e varierà in base alle stagioni. Ogni piano prevederà una diversa coltura: dai cavolfiori dei piani inferiori, a lattuga, spinaci e piselli di quelli intermedi, fino a pesche, arance, limoni, mele, ciliegie e pere degli ultimi piani.
Sul versante rivolto verso Manhattan, troverebbero un clima ideale le
essenze resistenti alla siccità, mentre su quello opposto la
vegetazione tropicale, utile a filtrare l'
acqua piovana ed i
reflui da re-immettere nel ciclo della
coltura idroponica. Oltre alle piante sarà possibile persino
allevare animali. Nell'immenso edificio troveremo anche altri spazi come
giardini, un
porticciolo,
mercati ed
un'area cucina pubblica in modo che le persone possano godere a pieno di un ambiente naturale nel bel mezzo della città.
La struttura ha un'
anima in acciaio con
due grandi torri che, grazie ad uno strato a nido d'ape compreso tra le pareti, mantengono l'
equilibrio microclimatico. Durante la stagione invernale l'aria calda si accumula in questo esoscheletro costituendo una barriera contro il freddo, in estate, invece, l'abbondante vegetazione si occupa di difendere l'edificio dal caldo estivo, stimolando processi di
ventilazione e di
vaporizzazione mediata dalle stesse piante.
A nord sono previste tre
turbine eoliche ad asse verticale che, sfruttando i venti dominanti, produrranno la metà dell'energia necessaria al funzionamento del grattacielo; a sud, invece, si sfrutta la
potenza del sole per generare energia, mentre la base dell'edificio si allunga per accogliere la
corrente del fiume e trarne vantaggio sia in termini di
raffrescamento naturale sia per la
produzione di ulteriore
energia.
In
"Dragonfly" nulla, dunque, è perduto, ma tutto è riciclabile per una auto alimentazione continua.
L'intero complesso dovrebbe sorgere
sull'East River, tra il distretto del Queens e l'isola di Maanhattan divenendo così il primo
polmone verde della metropoli e nel mondo, esempio da seguire per la realizzazione di strutture simili in altre città del pianeta.
Titolo :
Dragonfly: a New York un grattacielo tutto da coltivare
Descrizione : A New York un grattacielo a forma di libellula, alto 600 metri e di 3500 metri quadrati di superficie, ecosostenibile e tutto da coltivare...
Posizione :
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